Dall’incontro con Julián Carrón alla Biblioteca dello Spirito

Introdotta dal Patriarca di Mosca, si è svolta al monastero di San Daniele la VI Conferenza Internazionale Teologica sul tema “La vita di Cristo”. Julián Carrón,  invitato come rappresentate della Chiesa cattolica, vi ha tenuto una relazione. Carron inoltre ha affrontato il tema  “Laici nella chiesa o cristiani nel mondo?” in un vivace incontro alla Biblioteca dello Spirito.

Don Julián Carrón: “Il desiderio dell’uomo è senza confini, è infinito. Tutti abbiamo l’esperienza che i nostri desideri tante volte si compiono, e noi continuiamo a desiderare di più, tanto siamo incapaci di compierlo. In Cristo gli uomini si sono trovati con la sorpresa che nell’incontro con Lui si compiva il desiderio vero della vita”.

“In che modo il Mistero ha fatto le cose? Ci ha buttato nel reale con un solo strumento, il cuore. E come ci ha lanciati dicendo: e adesso paragona quasi tutto con questo cuore e scoprirai perché si fanno. Allora la vita è diventata un’avventura, perché si trattava di scoprire che cosa corrispondeva a questa mia esigenza di felicità che io mi trovavo addosso. E allora tutto diventava parte di una storia, di un’avventura in cui sempre uno si avvicinava di più a riconoscere che cosa corrispondeva a quest’esigenza del cuore”.

“Per uno che è innamorato, tutto diventa interessante: ... una buona notizia, un incontro, qualunque cosa accada, tutto diventa interessante. A uno che ha incontrato Cristo, ... tutto diventa segno di Lui!”. 
 
Una presenza ecumenica a Mosca 

Nel 1991, le nuove condizioni create dalla disgregazione dell'Unione Sovietica hanno reso possibile che Russia Cristiana iniziasse a svolgere direttamente sul territorio russo il lavoro culturale ed ecumenico sviluppato sino allora dall'Italia. Per meglio aiutare la rinascita della Chiesa in loco, ha incominciato a pubblicare volumi in lingua russa: classici del pensiero cattolico occidentale nel XX secolo, e strumenti per il lavoro catechetico e pastorale delle comunità cristiane.

Per entrare efficacemente nel sistema di distribuzione libraria russo, nel 1993 è nato a Mosca il Centro “Biblioteca dello Spirito” i cui i fondatori sono, oltre a Russia Cristiana, la Caritas diocesana di Mosca e la Facoltà Teologica ortodossa di Minsk.

Incoraggiata dai risultati, nel 2004 la “Biblioteca dello Spirito” ha aperto nel centro di Mosca un vasto spazio adibito a libreria e centro culturale: convegni, presentazioni di libri, mostre fotografiche, proiezioni di film vogliono approfondire il dialogo con la Chiesa ortodossa, favorendo la riscoperta delle comuni radici cristiane, e offrono una proposta educativa cristiana che sia il più possibile di ampio respiro.

(Dal sito di Russia Cristiana, sulla Biblioteca dello Spirito)

 

Comunione e Liberazione e la Russia

Perché Julián Carrón a Mosca, perché questo incontro alla Biblioteca dello Spirito? Le radici profonde si trovano nelle parole del fondatore di Russia Cristiana, Padre Romano Scalfi, in un’intervista rilasciataci ancora nel 2005: 

“Quando frequentavo il Seminario maggiore, cioè durante la teologia, ho potuto incontrarmi con delle persone che si interessavano della Russia più profondamente, cioè i Gesuiti del Russicum… Mi è nata l’idea di poter lavorare per la Russia… Io sono venuto a Milano il 4 ottobre del ‘57, ancora nel mese di ottobre ho incontrato don Giussani, con il quale da subito ho trovato una comprensione, anche perché lui aveva insegnato Teologia Orientale alla Facoltà Teologica di Venegono, che è quella di Milano. Con lui c’era una grande amicizia, da lui ho imparato che non si poteva semplicemente essere specializzati sui problemi della Russia: bisognava, per collaborare per l’unità, creare anche una certa unità …

Russia Cristiana è nata in Italia e lo scopo era da una parte missionario e dall’altro ecumenico. Ecumenico era far conoscere la tradizione della Chiesa russa e della cultura russa all’Italia; missionario era quello di aiutare la Russia nella situazione concreta... Questo è il lavoro ecumenico: il nostro scopo non è fare del proselitismo ma proprio fare amicizia con gli Ortodossi. Noi per ecumenismo intendiamo anzitutto amicizia, e l’amicizia in ciò che riguarda i cristiani è l’amicizia in nome di Cristo e per Cristo. In nome di Cristo perché sappiamo che la nostra amicizia è fondata in Cristo: è Lui che ha creato l’unità delle Chiese e sappiamo che è molto più quello che ci unisce che non che quel che ci divide. 

Un’amicizia che comprende anche la missione, cioè collaborare insieme per annunciare al mondo che non è cristiano - perché sia in Oriente che in Occidente adesso purtroppo si allarga sempre di più il secolarismo, cioè un indifferentismo, quindi una mentalità che dimentica sempre di più la Chiesa - che accetta una certa religiosità vaga, ma che non intende diventare Chiesa in gran parte. Ed ecco che noi allora vogliamo collaborare con gli Ortodossi perché Cristo sia annunciato.”

(Dall’intervista di Domus Patris a P. Romano Scalfi, 19 gennaio 2005, Mosca)